L'alternativa a Spotify viene dal Libano e si chiama Anghami

Anghami, la risposta mediorientale a Spotify

Dal Libano alla conquista del Medio Oriente, il servizio di streaming nasce per combattere la pirateria e conta oggi circa 33 milioni di iscritti nell’intera regione.

Nei giorni in cui viene scritto questo articolo (febbraio 2017), Apple Music vanta circa 20 milioni di iscritti e Spotify si appresta a raggiungere i 50 milioni con una serie di iniziative di copartnership (v. l’accordo con il New York Times). Tuttavia, il panorama dello streaming nel mondo non si ferma ai vari Amazon Music, Tidal, Deezer e Pandora: dal Libano, alla conquista dell’intero Medio Oriente, Anghami può contare su circa 33 milioni di iscritti, un numero impressionante, rapportato proprio ai su menzionati Spotify ed Apple Music.

Eddy Maroun e Elie Habib, entrambi ex compositori di suonerie per i telefoni Nokia, hanno raccontato la loro storia alla BBC. I due partono nel 2010 con una constatazione: l’unico modo per permettere agli abitanti di quella regione di poter ascoltare musica era la pirateria. Non c’erano servizi di streaming, opportunità di entrare in contatto con offerte digitali degne di nota. Così Maroun e Habib realizzano il loro servizio di streaming, Anghami:

“Abbiamo avuto l’idea che ci fosse un bisogno, un futuro ed una richiesta. Dovevamo prima di tutto comprendere quali etichette ci avrebbero dato la loro musica e quali no, e se c’era già qualcun altro che lo stava facendo.”

Realizzano un modello estremamente simile a Spotify, basato su un abbonamento gratuito ed uno a pagamento, con o senza pubblicità, per ascoltare i brani anche offline e con i testi.

Anghami, modello abbonamento streaming
Anghami, le due opzioni di abbonamento allo streaming

I guadagni provengono dalle pubblicità così come da accordi con le compagnie telefoniche, arrivando ad una libreria di 20 milioni di brani ed un numero di ascolti pari a circa 500 milioni al mese.

Anghami e il problema della connessione

Uno dei problemi più grandi che Anghami si trova a fronteggiare è però la connessione internet, se non cercare di lavorare ad un sistema di compressione delle tracce sempre più sofisticato, senza disperdere la qualità del pezzo. In questo senso, attraverso la connessione wifi è infatti possibile scaricare i pezzi per un ascolto successivo.

Ad oggi, nessun competitor. E se domani…?

A chi chiede loro se sono eventualmente spaventati dalla possibilità di vedersela con i vari Spotify ed Apple Music, Maroun e Habib rispondono rilassati:

“Abbiamo il “gusto” locale, comprendiamo gli artisti e la musica del Medio Oriente molto più dei competitor.”

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