Spotify lancia una nuova offerta di lavoro per un “President of Playlists” nei suoi uffici di New York. La risposta all’auto-candidatura di Obama?
Attivo in 60 nazioni ed in continua crescita, Spotify lancia la nuova job offer alla ricerca un “President of Playlists”.
Non un ruolo usuale, ma descritto come un “supervisionatore della music curation e del team dedito alla creazione di playlist da tutto il mondo”, con una forte dose di creatività nell’identificare e dar seguito a nuove playlist sui temi più disparati, come ad esempio
“la playlist perfetta per indirizzare la nazione verso la riforma per la salute che porta il tuo nome”.
Per il ruolo vengono richiesti doti di leadership, almeno 8 anni di esperienza nella gestione di una Nazione di livello, capacità di programmare a livello nazionale
“da un eclettica playlist estiva ad una celebratoria dal titolo ‘ho appena trovato il mio certificato di nascita!”
Non solo. Sarà importante anche avere contatti e relazioni con artisti e musicisti, come la capacità di presentare in modo appassionato e convinto le playlist in eventi per la stampa. Infine, una persona capace di un ottimo spirito di team, che possa essere definito – citando il job posting – “un premio Nobel per la pace”.
Un omaggio in piena regola a Barack Obama, del quale si è parlato moltissimo per una frase pronunciata alcuni giorni fa durante una cena con l’Ambasciatore svedese Mark Brzezinzki:
“I’m waiting for my job at Spotify”
come raccontato dalla blogger e podcaster Natalia Brzezinzki su Instagram.
Dalle parti di Spotify non sembrano dunque scherzare sulla possibilità di vedere Barack Obama alle dipendenze di Daniel Ek. D’altronde, se Trump è diventato Presidente degli Stati Uniti, perchè mai Obama non potrebbe lavorare per Spotify?